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Sconto in fattura e cessione del credito


In virtù dei bonus statali 110%, 90%, 65%, 55%, 50% con la cessione del credito, si posso detrarre dalle future tasse tutte le spese sostenute per interventi edili, energetici ed impiantistici.

Si potranno così cedere le proprie detrazioni ai fornitori dei beni o servizi necessari alla realizzazione dell’intervento, a terzi (soggetti privati come altri condomini, società, enti o professionisti) o a istituti di credito o intermediari finanziari.

Nello specifico si avrà diritto ad effettuare interventi di:

  • ristrutturazione edilizia detraibile in 10 anni;
  • riqualificazione energetica che dà diritto all’Ecobonus o al Sismabonus da dividere in 10 anni;
  • recupero o restauro delle facciate degli edifici (bonus facciate) da distribuire su 10 anni;
  • installazione di impianti fotovoltaici;
  • installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Per particolari interventi si potrà fruire del Superbonus del 110% da spalmare su 5 anni (per le spese sostenute dal 1 luglio 2021 fino a tutto il 2022).

La cessione del credito è l’unica opzione disponibile se percepisci solo redditi soggetti a tassazione separata, imposta sostitutiva oppure rientri nella no tax area (pertanto sei incapiente in quanto non hai un’imposta lorda da ridurre tramite l’utilizzo della detrazione).

Sconto in fattura come funziona:

Quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2020 consentiva di detrarre dall’IRPEF (persone fisiche) e dall’IRES (società, imprese) una parte consistente (il 50% o il 65% a seconda dell’intervento) delle spese destinate ad aumentare l’efficienza energetica e il relativo risparmio degli edifici, “spalmando” il rimborso in 10 o 5 anni conformemente alle diverse tipologie di bonus.

Anche gli incapienti, cioè coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi o che comunque versano poche imposte IRPEF potranno usufruire di questo beneficio.

Lo sconto in fattura è un’alternativa alla detrazione fiscale. Altro non è che una modalità di rimborso che consente di poter avere uno sconto sul corrispettivo dovuto in fattura applicato direttamente dal fornitore pari alla somma massima dell’importo da pagare.

Concretamente, l’impresa che effettua i lavori si fa carico di anticipare al cliente, in una sola volta, la somma detraibile dalle imposte e necessaria per coprire le spese dell’intervento edile programmato. A sua volta, questa, o altro fornitore, può utilizzare la detrazione ottenuta sotto forma di credito d’imposta (nel caso del Superbonus avrà a disposizione anche quel 10% che non ha riconosciuto come sconto in fattura) oppure cederla ad intermediari finanziari o istituti di credito.

Per fare un esempio: se un intervento di ristrutturazione costa € 10.000, dà diritto ad una detrazione del 50%, pertanto, al fornitore se ne pagheranno solo € 5.000.


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